martedì 23 febbraio 2010

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lunedì 14 settembre 2009

Una noce è il mio spazio infinito



E si che un pò ho avuto paura.
Non mi aspettavo tanta luce a notte fonda e, nuda su di un letto troppo duro, mi sono resa conto che in realtà Pollicina non è una favola.
Pollicina sono io.
Vivo in un guscio di noce decorato con candide maioliche, e se mi sporgo un pò più in la col naso il mio mondo scivola in uno strapiombo che affonda in un mare che mi ha accolta nero, mordendo i polpacci e sommergendo il mio capo.
Mi sono allontanata dalla casa materna, ma non di molto...anche se il viaggio è sembrato infinito alle mie piccole gambe.
E sono arrivata sino a qui.
Un Minotauro mi ha stretta tra le braccia implorando il mio perdono. Gliel'ho concesso da tempo,ma il suo dolore non si placherà.
E mi segue e muta forma,raccontandomi di paterni aneliti filosofici e trascinandomi dinnanzi ad Eva che,piccola ed increata scruta ciò che non riesco a vedere.
Un silenzioso misticismo che stride con la Gomorra in cui è immerso,in cui si dipanano una Babele di lingue e culture.
Io ho assistito come spettatrice a ciò che mi si parava davanti,rinchiusa in una gabbia lumonisa con visi e vedute immote.
Ma la fine di tutto questo sopraggiunge e mi domando che panni vestirò quando avrò smesso di vivere in una noce.

giovedì 6 novembre 2008

Non è alla gola!


Aveva dormito pesantemente.

Si sentiva sprofondare in quel letto enorme e pieno di briciole, mentre le vibrisse dei gatti le solleticavano i piedi.
Si mise a sedere sul letto con enorme sforzo.
I contorni delle sagome che aveva sognato si andavano sfumando, mentre il bernoccolo sulla fronte pulsava dolorosamente.
La sera prima le avevano lanciato un accendino sulla testa.
La parte metallica dell'arnese l'aveva colpita sulla tempia, ed un alone nerastro contornava ora la zona dolente.
Dolore fisico e dolore d'animo.

La giornata grigia le bloccava lo spirito.
Era irritata ma non sapeva da cosa; si sentiva a disagio nella sua stessa casa e le mancava il suo compagno, a cui non perdonava d'essersi allontanato.

Il trillo argentino di una campanella la destò.

Si recò stancamente in cucina e si ricordò che era il suo turno di pulizia.
China su piani cottura incrostati e su unte piastrelle, strofinava con foga quasi a voler cancellare l'apatia del giorno appena nato.
Vide il suo giacchetto sporco ciondolare da una sedia.
Possedeva solo quello, ed era fondamentale recarsi a lavoro in maniera decorosa.
Abbandonò le sue faccende, prese l'indumentro rosso e si recò alla lavatrice.
Aprì l'oblò ed una mare di acqua sporca e saponata straripò dallo sportello abbandonato.
L'intera stanza si allagò ed il liquido nerastro giunse alle caviglie di Teresa.

"Almeno non è alla gola!" pensò.

E sorrise.

mercoledì 5 novembre 2008

Un taglio


Non sempre un taglio è una cosa negativa.
Si pò dare un taglio ad un passato doloroso; si dare un taglio ad una storia d'amore travagliata e si possono tagliare i fili di un rapporto soffocante.
Io oggi ho tagliato i capelli.
Camminavo di corsa come al solito...preoccupata per i conti da pagare e per i soldi insufficienti.
Le buste che reggevo, battevano ritmicamente sulle gambe, rendendo ancor più sgraziato il mio incedere frettoloso.
Ad un tratto, però, mi sono fermata dinnanzi alla vetrina di un parrucchiere.
Un secondo dopo ero seduta con la testa tra le mani di uno sconosciuto che, con le sue fredde forbici, tagliava via ciocche dei miei capelli.
Toglieva il superfluo, sfoltiva l'eccesso...e ad ogni ciuffo che cadeva la mia anima si alleggeriva.
Il mio malessere mi ha reso più brutta...o meglio, mi ha lasciata imbruttire.

Ma devo darci un taglio

Ed ho iniziato dai capelli

Tornare poi a casa e sentirsi dire "Sei bella" rende tutto ancor più facile.

Coinquilini: Manuale di Sopravvivenza

Tra i tanti manuali al mondo, non credo vi sia quello del buon coinquilino.
Eppure è un manuale fondamentale, poichè nessuno ti prepara a convivere con un disparato numero di persone di cui non immaginavi nemmeno l'esistenza.
Farò da cavia.
Ogni settimana tratterò un argomento, studiandone problematiche ed eventuali approcci , sperando di giungere a delle massime che possano aiutare noi giovani d'oggi in una delle più difficili situazioni contemporanee.

Il giorno dedicato allo studio sui coinquilini sarà il martedì.
Martedì, giorno di massime

lunedì 27 ottobre 2008

Sperimentare

Non ho fatto altro che pensare a come risolvere il mio malessere da convivenza per tutto il pomeriggio.
La prima (e più ovvia) soluzione è stata pensare cambiare casa e così ho incominciato a visionare vari annunci sia su internet che su giornali.
...Fittasi camera doppia in appartamento studenti...
Su inserzioni simili si sono posati i miei occhi, ma mi son presto resa conto che così avrei solo mutato l'oggetto del problema senza risolverlo.
Condividendo un appartamento con altri si presenteranno nuovi e diversi problemi, quindi tanto vale rimanere qui dove oramai mi sono anche abituata a QUESTI disagi e a QUESTI problemi.
Il successivo passo, altrettanto banale, è stato quello di visionare gli annunci di monolocali e bilocali.
Convivere solo io, Massimo ed i cuccioli sarebbe splendido.
Se poi Martina venisse con noi,, sarebbe serenità fatta!
E questo pensiero mi ha accompagnata sino a pochi minuti dal rientro.
Un'idea però mi è ora balenata:
trasferirsi comporta una serie di difficoltà e disagi che io Massimo possiamo ora affrontare.
La mia camera è davvero accogliente, ed impiegato tempo e denaro per renderla così confortevole!
Inoltre la casa si trova a pochissimi passi sia dal lavoro che dall'università e la padrona di casa è accomodante.
Quindi, dati tutti qst evidenti vantaggi, mi son detta:
"Devo ritenere di vivere già da sola" .
Ho la mia camera, con tanto di bagno e frigo pesonale e devo considerare i miei coinquilini come persone con le quali divido i turni di pulizia!!!
Uhm...chissà se questa tecnica avrà successo...e se si rivelerà utile a trovare una certa serenità casalinga.
Ovviamente preferirei tornare alla piacevole condivisione di un tempo...
ma come si dice:" Mors tua..."

Fuori i nomi!

Fuori i nomi!!
Lo so che anche voi avete una lista di persone che desiderate impalare...quindi FUORI I NOMI!!!
Al momento, io sto appuntendo un solo palo.
Ho il taglierino sempre in tasca, ed ogni giorno trovo un nuovo motivo per assottigliarne la punta.

Mi manca tantissimo la mia vecchia casa.
In verità la struttura in faceva abbastanza schifo, ma l'allegria ed il clima "familiare" che vi si respirava erano impareggiabili. Piccole zuffe,qualche litigio e molte risate...era una casa felice e sempre piena di gente.
Mi sentivo bene e mi rammaricavo di non essere andata a vivere prima con le ragazze!

Di questo piccolo mondo splendido ne è rimasto solo "LO" scarto.

Ora vivo in una casa bellissima...piena di sole e finestre...con le piante, tanto spazio...ed altrettanta insoddisfazione!
Si, sono insoddisfatta.
Ho barattato una abitazione più bella per l'infelicità...e la cosa non è molto vantaggiosa.

Senza Antonella e Nina mi annoio.
Martina è occupatissima col lavoro e tarda a trasferirsi.
Maria ed Ivan sono carini, ma son qui da troppo poco e non riesco a conoscerli poiché fra noi si interpone l'onnipresente Vanina.
Il palo è per lei.
Lo custodisco accanto all'armadio coperto da un drappo scarlatto. Il taglierino è in una sacca di cuoio legata alla mia cintura.
Credete alla reincarnazione? Io si...
Eris è nelle sue membra.