lunedì 14 settembre 2009

Una noce è il mio spazio infinito



E si che un pò ho avuto paura.
Non mi aspettavo tanta luce a notte fonda e, nuda su di un letto troppo duro, mi sono resa conto che in realtà Pollicina non è una favola.
Pollicina sono io.
Vivo in un guscio di noce decorato con candide maioliche, e se mi sporgo un pò più in la col naso il mio mondo scivola in uno strapiombo che affonda in un mare che mi ha accolta nero, mordendo i polpacci e sommergendo il mio capo.
Mi sono allontanata dalla casa materna, ma non di molto...anche se il viaggio è sembrato infinito alle mie piccole gambe.
E sono arrivata sino a qui.
Un Minotauro mi ha stretta tra le braccia implorando il mio perdono. Gliel'ho concesso da tempo,ma il suo dolore non si placherà.
E mi segue e muta forma,raccontandomi di paterni aneliti filosofici e trascinandomi dinnanzi ad Eva che,piccola ed increata scruta ciò che non riesco a vedere.
Un silenzioso misticismo che stride con la Gomorra in cui è immerso,in cui si dipanano una Babele di lingue e culture.
Io ho assistito come spettatrice a ciò che mi si parava davanti,rinchiusa in una gabbia lumonisa con visi e vedute immote.
Ma la fine di tutto questo sopraggiunge e mi domando che panni vestirò quando avrò smesso di vivere in una noce.